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Il 15 ottobre sarà in gioco il destino democratico della Polonia

Il 15 ottobre i polacchi si appresteranno a votare in quella che viene definita come la tornata elettorale più cruciale dal 1989. Ma da quando il partito Diritto e Giustizia (PiS) ha assunto il potere nel 2015, il paesaggio democratico del paese ha subito un brusco cambiamento.

Solo un decennio fa, la Polonia era un modello di democrazia, con ogni elezione salutata come libera e giusta. Ma recentemente, la situazione ha preso una piega diversa. Nel 2019, l’OSCE ha rilevato notevoli problemi nelle elezioni parlamentari, tra cui uso scorretto di fondi e una chiara tendenza mediatica.

Nel 2020, i media hanno chiaramente favorito il Presidente Andrzej Duda rispetto al suo avversario Rafal Trzaskowski. Duda ha anche sfruttato il suo ruolo per aggirare le restrizioni COVID-19 e incontrare gli elettori.

All’avvicinarsi delle elezioni, il PiS ha manovrato per consolidare il suo vantaggio. A marzo, ha modificato il codice elettorale, beneficiando principalmente le sue roccaforti. A maggio, ha proposto una legge potenzialmente in grado di rimuovere funzionari pubblici, suscitando vaste proteste. Anche se la legge è stata poi depotenziata, il solo tentativo ha rivelato una certa indifferenza verso i valori democratici.

In aggiunta, il PiS ha cercato di sfruttare altre scorciatoie, come aggirare le norme sul finanziamento elettorale e proporre referendum su temi controversi. Questi referendum sono stati visti da molti come uno strumento per destabilizzare l’opposizione.

Il PiS ha anche tentato di mettere le mani sul sistema giudiziario, minando la sua indipendenza e attirandosi le critiche dell’Unione Europea. Se dopo le elezioni emergessero dispute e fossero giudicate da una magistratura compromessa, la fiducia nel governo potrebbe vacillare ulteriormente.

La situazione attuale in Polonia è preoccupante, e l’UE ha risposto sospendendo fondi importanti. Ma c’è anche speranza: queste elezioni potrebbero rappresentare un’occasione per il paese di ritrovare la sua anima democratica perduta.