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Pride a Taiwan: riconoscere le diversità

Circa 176.000 persone hanno partecipato, lo scorso 28 ottobre al pride a Taipei, capitale di Taiwan, la più grande parata dell’orgoglio LGBTQIA+ in Asia.

L’evento di quest’anno, “2023 Taiwan LGBT+ Pride”, aveva l’obiettivo di “riconoscere la diversità di ogni individuo e rispettare e accettare le diverse identità di genere”, come ha affermato l’organizzazione dell’evento, l’associazione Taiwan Rainbow Civil.

Molti dei partcipanti venivano da aree dell’Asia dove la diversità non riceve un’accoglienza esattamente entusiasta. Ad esempio, Ming Yue, rappresentante della comunità LGBT+ malese a Taiwan, ha sottolineato quanto sia significativo per loro poter partecipare a un evento del genere, visto che in Malesia è vietato dalla legge esporre in pubblico la bandiera rainbow.

Yvonne Pan, metà taiwanese e metà filippina, ha espresso la speranza che i diritti LGBTQIA+ possano essere maggiormente rispettati in tutto il sudest asiatico.

Francis Tang, fondatore di Hong Kong Gay Harmony, ha elogiato la parata per il suo forte accento sulla diversità, sottolineando l’importanza di promuovere il concetto di diversità di genere, soprattutto in un contesto in cui molte persone non ne sono ancora pienamente consapevoli.

Rainbow Civil ha comunque voluto sottolineare che l’evento ha un ruolo ancora più ampio nell’area, mirando a celebrare una vita senza discriminazioni, stigma e violenza.

Dalla prima edizione nel 2003, quando parteciparono circa 800 persone, l’evento ha avuto una crescita esponenziale, raggiungendo i circa 176.000 partecipanti quest’anno.

Passi da gigante sono stati fatti anche dal paese in termini di diritti LGBTQIA+, diventando il primo paese asiatico a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2019 e introducendo ulteriori riforme nei mesi successivi.

Tuttavia esistono ancora molte limitazioni per l’ugualianza delle famiglie composte da persone dello stesso sesso rispetto alle altre.